Nicoletta Alessi

Parliamo con Nicoletta Alessi, Co-fondatrice di Goodpoint


Scopriamo con Nicoletta Alessi Co-fondatrice di GoodPoint a Milano, cosa si intende oggi per Società Benefit. Da 11 anni GoodPoint – Società di consulenza specializzata nella valorizzazione dell’impegno sociale delle aziende – assiste con grande costanza le aziende grandi e piccole a costruire il percorso verso l’impatto sociale.

Con Nicoletta Alessi parliamo di tre punti chiave: gli elementi principali dello studio che GoodPoint ha realizzato, esaminando Statuti e Relazioni d’Im patto di circa 600 società Benefit.

Cosa sono le Società Benefit?

“La società Benefit è una società che persegue lo scopo di lucro, dandosi però al tempo stesso lo scopo – giuridicamente vincolante – di creare valore per la Società. Rappresenta quindi un modello d’impresa innovativo e virtuoso, nella forma che ben si adatta però ad un modo di fare impresa che è molto antico e molto presente nell’imprenditoria italiana. Continua Nicoletta Alessi: in Italia dal 2016 la Società Benefit è una forma giuridica. Diverse aziende sostengono di essere “sostenibili” o per meglio dire “responsabili”, ma essere una Società Benefit è un modo di dare evidenza Sia all’esterno che all’interno dell’organizzazione al proprio impegno. E’ un modo per misurare e valutare la proprio capacità di creare valore. Società Benefit oltre che osservare e rendicontare i risultati in termini di creazione di profitto e chiamata a dar conto valutare e darsi obiettivi rispetto a quello che la norma chiama “beneficio comune” oltre che osservare e rendicontare i risultati in termini di creazioni di profitto, la Società Benefit è chiamata a dar conto, valutare e darsi obiettivi, rispetto a quello che la norma chiama “beneficio comune”; ovvero il reale beneficio generato per le persone, l’ambiente e la Società. In Italia attualmente quasi 3000 aziende sono Società Benefit un dato in rapida crescita.”

Cosa si intende, nello specifico, per beneficio comune?

“Le finalità d’impatto identificate dalla Società devono essere regolarmente indicate nell’oggetto sociale, e quindi perseguite in maniera che la gestione veda tutelato in modo equilibrato allo stesso tempo l’interesse dei Soci e quello del contesto. Attraverso la nostra ricerca abbiamo identificato 5 profili di Impatto, perché le imprese tendono ad interpretare in modo anche molto diversi tra loro il concetto di Beneficio Comune. Volendo semplificare, si intravedono due atteggiamenti prevalenti: quello della società Benefit che assumono come proprio compito verso la Società quello di “limitare i danni” del business, rimandando quindi una visione per cui l’impresa è qualcosa di intrinsecamente dannoso, da tenere “rendere sostenibile”; quello delle imprese che pur riconoscendo come essenziale l’assunzione di responsabilità verso le esternalità negative del business, cercano nell’attività d’impresa stessa il veneficio comune, vendendola come strumento per la creazione di valore condiviso. Sono gli stessi Imprenditori e Soci che valorizzano le società Benefit rendendo il loro business model efficace, proficuo e pronto a credere nel futuro.”

Per chi funziona questo modello d’Impresa?

“Il modello di società Benefit è adottato oggi da piccole, medie e grandi imprese. Si tratta dal nostro punti di vista non tanto di un modo di essere “sostenibile” ma di un diverso “modo” di fare “impresa” adatto a chiunque non si riconosca nel puro scopo di lucro e voglia contribuire alla nascita di un nuovo capitalismo. La motivazione di fondo per sceglierla è questa: è il vestito giusto per chia ha già scelto l’approccio di fondo. Poi ha anche dei vantaggi certo: strategici, innanzitutto, perché definire uno scopo chiaro consente di iniziare, monitorare e valutare l’attività sulla base delle cose più importanti per l’imprenditore: verso l’interno. Perché è uno strumento utile per calare la visione nelle pratiche e nei processi. Diffondendo ed hanno concretezza alla cultura aziendale: verso l’esterno. Perché è un modo per distinguersi raccontando di sé scopo e valori nei quali gli interlocutori possono riconoscersi.”

Ringraziamo la Dssa Nicoletta Alessi per aver risposto alle nostre domande e vi invitiamo a scaricare la ricerca completa di Goodpoint cliccando sul questo link.